mercoledì 30 marzo 2011

The Modern Lovers «The Modern Lovers» [1976]



Tagged at the same time as proto-punk, punk, and post-punk, The Modern Lovers are fundamentally a typical US rock 'n' roll band of the 1970s. Catchy guitar riffs, a rhythm session that never misses a beat, and minimalist lyrics about love and life in the land of opportunities: this is the essential content of the band's first and only real album, released when they had already split up.

Some of its members were later to be part of seminal names such as The Cars and Talking Heads, while the founder and guitarist would end up further exploring his concept of new American folk music with different line-ups known as Jonathan Richman and the Modern Lovers.


Get yourself some - - - > modern love.

martedì 29 marzo 2011

Roots Manuva «Dub Come Save Me» [2002]




Mettiamola così: avete appena finito di ascoltare «Run Come Save Me» di Roots Manuva tutto d'un fiato (come è logico fare con un concept album) e ripartire da capo non vi basta. Vorreste qualcosa di più e vorreste che il piacere per le vostre orecchie durasse ancora a lungo.

Ecco quello che fa per voi: «Dub Come Save», versione rielaborata e corretta del secondo disco di Manuva  - che dopo quest "esperimento" ha fatto diventare un pratica abitale l'uscita di un secondo disco "dubbed"per ogni album pubblicato - secondo metriche e gusto dub. I suoni si fanno ancora più lunghi e dilatati, si raddoppiano e si moltiplicano (proprio come la sagoma di Manuva sulla copertina dell'album) tendendo verso l'infinito, il synth acido-liquido del riff di «Witness» stordisce ancora più piacevolmente passando da un canale all'altro.

Rispetto all'"originale" c'è qualche traccia in meno ma anche qualche novità, come il vocione di Chali2Na dei Jurassic 5 che ritorna ad accompagnare Roots in Revolution 5, oppure la track d'apertura «Man Fi Cool» che spinge prepontemente sul tasto repeat del vostro player.

Se volete andare verso l'infinito e oltre cliccate ------> qui

via Pinche Pelotas!

lunedì 28 marzo 2011

Feist «The Reminder» [2007]


Anyone who is asked to sing along with the puppets of Sesame Street must be a cool, relaxed person. In addition to that, Feist has an impressive voice, a classic gusto in the choice of her sounds, and is herself.a skilled guitarist you'd love to have at a bonfire.   

If that's important to you, she's pretty but not glamorous. And she's got irony, which makes her even more attractive.

Need a further reminder? Get it - - - > here.    

domenica 27 marzo 2011

Herman Melville «Moby Dick» - letto da Piero Baldini [2003]


"Ho scritto un libro malvagio e mi sento innocente come un agnello."
Herman Melville in una lettera all'amico Nathaniel Hawthorne

E' davvero difficile venir fuori da questo libro. Dopo la lettura si passa ad altro, nell'illusione che "chiodo scacci chiodo". Niente da fare. Neanche le migliori letture successive riescono ad evitare che, di tanto in tanto, capiti di sentir urlare "Laggiù! Soffia! Soffia!".

Classico e sperimentale al tempo stesso, Moby Dick è un testo labirintico, costellato di complesse metafore e oscuri simbolismi. La grande Balena bianca salta oltre lo steccato del romanzo d'avventura per tuffarsi nell'ignoto.

L'audiolibro di oggi è probabilmente il miglior adattamento radiofonico in italiano del capolavoro di Melville. Si tratta delle registrazioni della trasmissione "Il Terzo Anello - Ad Alta Voce", in onda su Radio3 RAI nel 2003. La voce è dell'ottimo Piero Baldini, poliedrico attore teatrale e regista in numerose produzioni liriche.

in formato Mp3 - - - - > QUI

sabato 26 marzo 2011

Coleman Hawkins & Bud Powell «Hawk in Germany» [1960]


Pianist Bud Powell is heard in top form throughout this LP, playing six selections with his all-star trio (which also includes bassist Oscar Pettiford and drummer Kenny Clarke) and three songs on which the trio is joined by the great tenor Coleman Hawkins. There is plenty of classic bebop throughout the concert performance with Powell mostly sticking to standards (along with his original “John’s Abbey”); Hawkins is best on “Stuffy.”

Hawk and Powell were far from their peak, but somehow this recording of old friends seems to generate a spark. Pettiford would have passed within 6 mos., Powell within 3 years, which is also when Hawkins quit recording and just took to the bottle. He hung on for another 9 years. Only Klook managed to survive the ravages of fame, quietly passing at 81.

But so much for back story, the lp is classic Black Lion production. Lots of standards, with the Powell Trio taking the mostly upbeat tracks with Bean joining for the second half, mostly ballads. This release is recommended as a fine example of the playing of these classic masters.


Hook's Gem & Scott Yanow, AMG

Recorded at Essen Jazz Festival  2/4/1960 - Line-Up: Coleman Hawkins – tenor sax / Bud Powell – piano / Oscar Pettiford – bass / Kenny Clarke – drums

MP3@320 kbps package (LP-rip) is - - - > HERE

La Lunga Notte dell'Orrore - di John Gilling, 1966


Ecco a voi un filmaccio del periodo d'oro della Hammer, versione doppiata in italiano, in qualità DVD.

Un malvagio capitalista di un paesino della Cornovaglia trova - dopo un misterioso viaggio ai Caraibi - il metodo definitivo per ottenere a costo zero risorse umane docili e non sindacalizzate per le sue miniere. Molto ben curato in ogni aspetto (ambientazioni, recitazione, costumi, effetti speciali) "The Plague of the Zombies", questo il titolo originale della pellicola, è un classico del filone zombie/voodoo.

Il torrent per scaricare il file si trova - - - - > QUI

( via http://forum.tntvillage.scambioetico.org )

PS
Per effettuare il download avete bisogno di un client bittorrent.
 µTorrent (Win32/Mac) e Ktorrent (Linux) sono delle valide scelte libere e gratuite.
Gli scarramatori più hardcore usano già rTorrent (Mac/Linux).
Per gli amanti della vita comoda, il web browser Opera (Win32/Mac/Linux) gestisce direttamente il download dei file collegati al torrent.

venerdì 25 marzo 2011

Ursula 1000 «Kinda' Kinky» [2002]

One of the classic scenes in the cinematic version of High Fidelity, the book is one of Nick Hornby's best novels, is when the character played by John Cusack puts on a single by the Beta Band, and sells 3 copies within a few beats of the funky groove.

"It's good" says one of the customers.

"I know." answers Rob/John.

The stuff Ursula 1000 does is equally good. Get it - - - > NOW, before the DMCA finds out. (And i bet they gonna do it soon.).

giovedì 24 marzo 2011

Sun Ra Orchestra «Fate In Pleasant Mood When Sun Comes Out» [1961-1963]



C'è un solo uomo nella storia del jazz che passò direttamente dallo swing degli anni 30 al free Jazz; diceva di venire da Saturno e che i neri d'America avrebbero trovato la libertà solo nello spazio. Erano i roventi anni 60 e in queste ottime incisioni Sun RA elabora il suo viaggio immaginario nello spazio.
Suoni inauditi, colori interstellari, fregi egizi, regole sghembe, una musica che rifiuta la realtà razzista e bianca circoscritta dall'età del benessere e della guerra fredda. Sun Ra suona piano e tastiere e sfrutta timpani e percussioni per trasportare orchestra e spettatori verso altre galassie, alla ricerca di quella libertà negata da oltre un secolo alle popolazioni afro-americane.

Il viaggio è lungo e pericoloso; e non è ancora giunto a termine. Salite a bordo della Sun Ra Arkestra. Si trova - - - > QUI e - - - > QUI

mercoledì 23 marzo 2011

Joe Strummer and the Mescaleros «Last Night London Burned» [2002]

Tra un mese morirai sul divano della tua casa di campagna, dopo aver fatto una passeggiata con i cani. Ma questo tu ancora non lo sai. Sei pronto a salire sul palco e a suonare con la tua band, i Mescaleros, per sostenere lo sciopero dei vigili del fuoco di Londra. Non è un concerto come gli altri, perché sai che tra il pubblico c'è Mick, uno dei tuoi compagni di strada che ha da poco avuto una bambina. Per le ultime due canzoni salirà sul palco e risuonerete insieme dopo quasi venti anni. Sarà un grande concerto, alternerai il rock'n'roll e la ciumbia, il reggae e la musica afro, pezzi dell'Unica-Band-Che-Conta e brani che hai composto nella tua nuova vita. Qualcuno lo registrerà, diventerà un documento postumo dell'ultima notte che Londra bruciò. Davanti a centinaia di pompieri in sciopero.  

Go Straight to Hell, boy --->QUI

martedì 22 marzo 2011

Roots Manuva «Run Come Save Me» [2001]

Those who think hip hop is all about bitches and money are not completely wrong. But when you bump into the odd exception to the rule, the power of the genre becomes evident.

Run Come Save Me is one of the most evocative albums of the last, dreadful decade, even if it was released at the very beginning of it. Its dense soundscape, the angry vocals, and the meaningful lyrics, make it a must in the library of every non-fanatic consumer of music. The aficionados simply love it.

It features the single that is without doubt Rodney Hylton Smith's most famous and unmistakable chune: Witness (1 Hope), part of the OST of Children of Men, one of Slavoj Zizek's favorite films, and track number 2 of Lawkyz's 10 Years Of Big Dada Recordings compilation.

Don't lose - - - > hope

Via http://champion-sounds.blogspot.com

lunedì 21 marzo 2011

Boris Karloff «Tales of the Frightened vol.1&2» [1963]




Boris Karloff era un uomo tutto d'un pezzo. E anche se divenne famoso per aver interpretato Frankenstein e altre creature da incubo, nella realtà era timido, gentile e sensibile, con una grande passione per le favole e la letteratura per l'infanzia. Ma la fama di mostro è difficile da scrollare via, e forse fu per questo che dovette scendere a compromessi con la sua passione per i racconti, recitando una serie di novelle dell'orrore raccolte nei due volumi di "Tales of the Frightened". Una doppia chicca in cui la voce stentorea e cupa di Karloff snocciola tutte le sfumature del brivido con un sottofondo di musiche distorte ed effetti sonori dal sapore sci-fi.

Se non avete paura di andare avanti cliccate - - - - > QUI e poi - - - - > QUI.


via digitalmeltdown

domenica 20 marzo 2011

Dos «Uno Con Dos» [1989]


The beginnings of Dos (pronounced like the word "dose" but it's actually the spanish word for "two") go back to the fall of 1985, while the Minutemen were still actually a group. It was to be Watt's first ever side project. Black Flag had earlier that year (in may) been on tour and had the Minutemen open up for about a week. Kira was Black Flag's bassist at the time and was asked by Mike Watt (Minutemen bassist) if she would be interested in jamming in a two-bass-only situation. [...]

Dos songs have come from jams, from lyrics given to them, are covers of great female vocalists they admire, the songs come from other bands they have played in, are written together, are written with one writing both bass lines, just about any way a song can come about, they have. they think of Dos as very punk rock, as there are no other bands anything like it. Also because they pay no heed to genres or fads, and don't care if people can't get the weirdness of their thing.

from Dos bio - January, 2003 (written by both Mike and Kira)

If you think the bass is easy, just click - - - - > HERE ...and think again

venerdì 18 marzo 2011

George Benson «The Other Side Of Abbey Road» [1969] VS Easy Star All-Stars «Easy Star's Lonely Heart Dub Band» [2009]

In the realm of things nobody really felt the need for, this is an interesting challenge. Which of the 2 yankee contestants can better express the musical spirit of The Beatles, the band that brought sitar to the Western audiences?



George Benson, master of guitar, payed his homage to the Fab Four back in 1969. His Other Side Of Abbey Road is a conceptual re-visitation of the Beatles' classic, released just months after the original. There is no room for reverence in it, just plenty of solos and extra notes, and the need to do a medley of the songs in order to express his jazzy attitude.

The Defendant - - - > Left Corner


Easy Star All-Stars on the other side confronted the myth of the Sirs from Liverpool something like 40 years after. They did it with no fear of appearing blasphemous, and with the philological rigor they've always shown in their reinterpretation of modern classics.

The Challengers - - - > Right Corner    

giovedì 17 marzo 2011

Linton Kwesi Johnson «Bass Culture» [1980]



You can bet your right bollix that LKJ has read C.R.R. James' minor masterpiece Beyond a Boundary, an essay on how West Indians developed a national identity, and a class consciousness, through cricket, THE sport of their British rulers. From there on, the never-ending history of decolonization brought us change, progress, and good music.

Linton Kwesi Johnson does not sing. He recites what has been officially awarded as contemporary poetry, chanted along strong bass lines and unmistakable roots reggae sounds heavily dubbed in studio. This album is dedicated to Blair Peach, antifascist activist killed in London by the police at a rally in protest against a meeting of the British National Front

Get yourself some (bass) culture, - - - - >  here.

(Via theboxandtheghostinit.blogspot.com)


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Puoi giocarti una palla che LKJ abbia letto il piccolo capolavoro di CRR James Giochi Senza Frontiere, un saggio su come gli abitanti delle Indie Occidentali abbiano raggiunto una identità nazionale, e una coscienza di classe, attraverso il cricket, lo sport dei loro governanti britannici. Da lì in poi, la storia infinita della decolonizzazione ci ha portato cambiamento, progresso, e tanta buona musica.

Linton Kwesi Johnson non canta. Recita quella che è stata ufficialmente premiata come poesia contemporanea, modulando su forti linee di basso e inconfondibili suoni roots reggae pesantemente doppiati in studio. Questo album è dedicato a Blair Peach, militante antifascista ucciso a Londra dalla polizia durante una manifestazione per protestare contro una riunione del British National Front.

Fatti un po' di cultura, - - - - > qui.

martedì 15 marzo 2011

Leggere «Social Killer» [2009] ascoltando «Mermaid Avenue» [1998]


Vorreste stare in pigiama invece di andare a lavorare ogni mattina? Ricordate questo nome: Joseph Wesbecker. E' il 14 settembre del 1989. Joseph entra negli stabilimenti della tipografia in cui lavora da venti anni, a Louisville, Kentucky. Comincia a fare fuoco col suo Kalashnikov. Uccide sette persone. Alcuni dei colleghi feriti dalle pallottole ammettono: quella tragedia si poteva evitare. L'uomo è stato portato all'esasperazione dall'azienda. 
Di questo caso, e di come la frustrazione e la competizione che non si trasformano in solidarietà e sana rabbia diventano spesso follia omicida, parla Mark Ames nel documentato saggio-inchiesta «Social Killer. La rivolta dei nuovi schiavi»
Ames ripercorre la storia della schiavitù e traccia un filo con lavoro postmoderno, decostruendo la favoletta della ribellione dei giusti contro le catene: gli anti-schiavisti del diciannovesimo secolo erano pochi, male organizzati e considerati degli eccentrici, quando non dei pazzi. Ma questo non servì a fermarli.

Il libro di Ames lo puoi scaricare ---> QUI


Mentre leggete le miserie della schiavitù vecchia e nuova, ascoltate «Mermaid Avenue». Il progetto ha una storia lunga e bellissima, che comincia quando la figlia del grande folksinger statunitense Woodie Guthrie, lasciando con un palmo di naso il tronfio Bob Dylan, scelse il menestrello rosso e strummeriano Billy Bragg e i mai banali Wilco per interpretare alcuni inediti di suo padre. 
Ne viene fuori un gran lavoro diviso in due capitoli (il primo risale al 1998, il seguito venne fuori due anni dopo), carichi di rabbia ed energia positiva. Come il serafico ma indomito gattone che campeggia nella copertina del secondo volume.

Il primo capitolo è ---> QUI
Il secondo capitolo è ---> QUI

lunedì 14 marzo 2011

James Price Johnson «Harlem Stride Piano» [1921-1929]

Parlare di tradizione e di avanguardia ha poco senso con il Jazz. James P. Johnson era un finissimo compositore degli anni 20 e 30, capace di grandi lavori orchestrali, come di straordinari ragtime. Una sua famosa composizione si chiama You have to be modernistic, alludendo al  suo amore per la musica classica del 900. Compositore orchestrale, compositore di ragtime, straordinario pianista jazz, si esibisce in queste tracce anche con Fats Waller. Unico, imprevedibile: lo stride piano nasce con lui.

Sta - - - - > QUI


Guarda Dick Hyman spiegare il passaggio da ragtime a stride
http://www.youtube.com/watch?v=Eo_365T1B2o&feature=related

domenica 13 marzo 2011

AA.VV. «Decoder OST» [1984] VS Devo «EZ Listening Disc» [1987]

Nata negli anni '60 per il circuito delle radio generaliste, la "easy listening" è stata spogliata lentamente di ogni possibile appiglio per l'attenzione umana, fino ad evolvere nella cosiddetta "Muzak", un amorfo tappeto sonoro per ascensori, ristoranti e grandi magazzini.

Il soundclash di oggi porta sul ring due interessanti ricerche su questa affascinante forma di non-musica.

AA.VV. «Decoder OST» [1984]


All'angolo destro, la colonna sonora del cult movie di Klaus Maeck, "Decoder".

FM Einheit (percussionista degli Einstürzende Neubaten) è un giovane punk che scopre il nesso tra la musica usata come sottofondo in un fast-food e il lavaggio del cervello di massa. I suoni edulcorati e rassicuranti emessi dagli altoparlanti del ristorante sottendono complessi messaggi subliminali volti al mantenimento forzato della pace sociale: l'equivalente sonoro del Prozac, diffuso su larga scala. FM, con l'aiuto di William S. Burroughs e Genesis P. Orridge, decide di sviluppare una anti-Muzak, all'interno della quale il messaggio risulti completamente sovvertito. E dunque, poichè nell'incubo di FM la forma diviene tragicamente sostanza, i suoni originali registrati al fast-food vanno riprodotti a velocità sbagliata, infarciti di rumore e voci animalesche, o mescolati con l'audio di rivolte di piazza. La anti-Muzak funziona, e...

E' un medicinale, può avere effetti collaterali anche gravi, leggere attentamente le avvertenze prima di scaricare - - - - > QUI

= = =

Devo «EZ Listening Disc» [1987]



All'angolo sinistro, per un peso complessivo di oltre 900 libbre, i campioni del detournament semantico, signore e signori, i Devo.

"EZ Listening Disc" è una raccolta di successi dei quattro mattacchioni di Akron (Ohio), reinterpretati dalla stessa band in versione strumentale e in chiave "ez listening". Mantenendo il parallelismo con l'album precedente, si potrebbe dire che l'idea dei Devo è quella di pervertire, invece che sovvertire, la Muzak al proprio volere. Se il risultato del progetto Decoder è una bizzarra propaggine dell'industrial, l'album dei Devo si attiene rigidamente alle sonorità "easy", avvelenandone il messaggio in maniera più subdola. Si tratta di musica ambientale, certo, ma esattamente, qual'è l'ambientazione evocata? Chi sono i clienti del fast food dei Devo?

Scopritelo - - - - > QUI

sabato 12 marzo 2011

Mayer Hawthorne «A strange arrangement» [2009]


If you want to ditch your lover in style, do it to the sound of Mayer Hawthorne. His band plays a mellow neo-soul to which the Michigan-born-living-in-LA artist sings in falsetto. It's just ideal.

The risk is, instead of breaking up, you might end up making sweet love to the sound of music. Next time choose something from Ramstein.

Beware! ----> here


via http://strictlybangers.blogspot.com

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Se devi mollarlo/a con stile, fallo al suono di Mayer Hawthorne. La sua band suona un dolce neo-soul su cui l'artista nato in Michigan e residente a LA canta in falsetto. L'ideale.

Ma c'è un rischio, invece di lasciarvi potreste finire a far l'amore dolcemente a suon di musica. La prossima volta prova con i Ramstein.

Attento/a! ---> qui

venerdì 11 marzo 2011

Kid Loco «Kill your darlings» [2001]


Jean-Yves Prieur aka Kid Loco is one of the champions of that very peculiar sub-genre known as le trip hop, despite the lyrics in English language. Drug-inspired titles, classy loops, and sensual vocals are the constant refrains of his most famous work.

Beware, this release is highly addictive. Three Feet High Reefer alone will have you humming for ages, until the above-mentioned reefer shuts you down for a while.

Et voilà - - - - > Ici

(via http://fantomesound.blogspot.com)

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Jean-Yves Prieur aka Kid Loco è uno dei campioni di quel particolare sottogenere noto come le trip hop, nonostante in testi in inglese. I titoli ispirati alla droga, loop di classe, e voci sensuali sono la costante della sua opera più famosa.

Attenzione, questo disco dà dipendenza. Three Feet High Reefer da sola vi farà canticchiare per secoli, fino a quando il cannone di cui sopra vi spegnerà per un po'.

Et voilà - - - - > Ici

(via http://fantomesound.blogspot.com)

giovedì 10 marzo 2011

Die You Zombie Bastards! - di Caleb Emerson, 2005


Introdotto dal grande selvaggio del rock'n'roll Hasil "Haze" Adkins nel ruolo di se stesso, "Die You Zombie Bastards" è un B-Movie che non esitiamo a definire rococò.

L'idea di base è talmente semplice che c'è da meravigliarsi non sia venuta in mente a nessuno prima del 2005: un serial-killer Supereroe, necrofilo e mangiatore di zombies. A contorno trovate tutti gli stilemi del caso, rigorosamente e ostentatamente posticci. Cannibalismo, poppe al vento, sinistri figuri dal vocione malvagio, costumi improbabili, robot e enormi peni cosparsi di ketchup. Ah, e ci sono anche i ninja.



Inspiegabilmente assente dai palinsesti televisivi, si scarica  - - - - > QUI

martedì 8 marzo 2011

Tricky «Pre-Millennium Tension» [1996]



The millennium is well into its initial phase but all the tension has not yet been released. And this is bad.

The tricky kid is still touring his lungs out. And this is good.

Don't miss his ----> darkest work, according to chasm filler.

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Il millennio è ormai nella sua fase iniziale, ma la tensione non è ancora stata rilasciata. E questo è male.

Il ragazzo difficile è ancora in tour a mettere a dura prova i suoi polmoni. E questo è bene.

Da non perdere il ----> suo lavoro più oscuro, secondo chasm filler.   

lunedì 7 marzo 2011

The Asteroids Galaxy Tour «Fruit» [2009]



When you have all the ingredients to be a cult band you will eventually be a cult band. TAGT has all it takes: a unique and catchy name, a stunning singer who is gifted and beautiful, musicians who play good music with real instruments.

The little mermaid today likes to dance at the sound of The Asteroids Galaxy Tour's music, a perfect blend of easy listening, nu-jazz, and trip-hop, mixed with an avant garde flavour. And it rocks.

If you don't like Fruit next time try eating it.
link removed after DMCA complaint :(

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Quando hai tutti gli ingredienti per essere una band di culto alla fine sarai una band di culto. I TAGT hanno tutto quello che serve: un nome unico e accattivante, una cantante dotata e bella, musicisti che suonano buona musica con strumenti veri.


Oggi alla sirenetta piace ballare al suono della musica dei The Asteroids Galaxy Tour, una miscela perfetta di easy listening, nu-jazz e trip-hop, con un sapore d'avanguardia. E funziona.


Se non ti piace la Frutta la prossima volta prova a mangiarla.

link rimosso dopo reclamo DMCA :(

domenica 6 marzo 2011

Government Issue «You» [1987]


Torniamo a parlare d'amore. L'album di oggi è dedicato alla storia tormentata e clandestina tra John Stabb, voce dei Government Issue, e una ragazza giovanissima*. Il sound è quello di un hardcore maturo, a tratti rock, potente, melodico e ispirato come non mai.

Il miglior lavoro della band più singolare della scena hardcore di Washington D.C. e uno dei dischi più sottovalutati dei tardi '80. Da ascoltare ad alto volume.

 Si scarica - - - - > QUI 

* Of world violence / Of media sex / Patriotic puppets / Bloodthirsty journalists / That's what young love's all about /  Of drug problems / Of Americana / Storybook houses / Gingerbread palaces / That's what young love's all about
(Young Love)

sabato 5 marzo 2011

The Coasters «The Very Best Of» [1994]


I The Coasters sono un gruppo vocale rock and roll e rhythm and blues sorti a Los Angeles sulle ceneri dei Robins, che avevano gia` Double Crossing Blues al primo posto delle charts nel 1950.

Questi clown del doo-wop poterono servirsi di canzoni scritte dalla coppia Leiber e
Stoller. Ognuna di queste canzoni e` una mini-commedia sociale, raccontata con linguaggio vernacolare e sempre conclusa da una morale.

Searchin' fu la prima canzone a citare personaggi della sotto-cultura popolare (i detective Charlie Chan e Sam Spade) e stabili`anche uno standard della forma-canzone rock: l'improvvisazione del rhythm and blues venne infatti limitata alle parti vocali, ancorando rigorosamente le parti strumentali a un ritmo semplicissimo.

Un'altra caratteristica dei Coasters fu la "fool voice". Come nei drammi antichi
compariva all'improvviso un "fool" a commentare con ironia l'azione, cosi` nella scatenata Charlie Brown (1959) la musica si ferma di colpo e un cantante basso esclama "why is everybody picking on me", con il tono ebete e indolente associato
dai minstrel al nero tonto.

Il regista Quentin Tarantino ha utilizzato un loro pezzo, Down in Mexico nella colonna sonora del film Grindhouse: a prova di morte. La scena in questione è quella della lap-dance, in cui Vanessa Ferlito danza dinanzi a Kurt Russell (negli Stati Uniti questa scena è stata omessa ed al suo posto compare un avviso cinematografico fittizio che recita "bobina mancante").

Se hai molta strada da percorrere prima di dormire clicca - - - - > QUI

venerdì 4 marzo 2011

The Whitest Boy Alive «Rules» [2009]


If you can tolerate songs about love and other similar soppy feelings, this band will surprise you with the coolness and great impact of its sound. Erlend Øye, famous as the redhead of Kings of Convenience, launched this project to have a chance with electric guitars and the classic line up uf a rock ensemble.

The result is delicate, energetic, and full of surprises, and in the end you will be happy that people in Norway do not have problems like the rest of us. Otherwise we couldn't have such a piece of relaxing music.

(Don't follow) the - - - - > Rules!

(via http://sexoparlante.blogspot.com)

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Se riesci a tollerare canzoni d'amore e altri simili sciocchi sentimenti, questa band ti sorprenderà per la piacevolezza e il grande impatto sonoro. Erlend Øye, famoso per essere il roscio dei Kings of Convenience, ha lanciato questo progetto per avere una possibilità di cimentarsi con chitarre elettriche e la classica line-up di un ensemble rock.


Il risultato è delicato, energico e pieno di sorprese, e alla fine sarai felice che la gente in Norvegia non ha problemi come noialtri. Altrimenti non avremmo avuto la loro musica così rilassante.

Non avere - - - - > Regole!

giovedì 3 marzo 2011

Kid Koala: Carpal Tunnel Syndrome (2000)



Vogliamo esagerare, e anche se a qualcuno il paragone non piacerà, secondo noi Kid Koala è il Miles Davis del turntablism. Il buon Miles fece il percorso inverso nel 1992 sperimentando i suoni hip hop in Do Bop, Eric San (questo il suo vero nome) otto anni dopo trascinò i suoni del Jazz in un album suonato interamente con i giradischi. "Drunk Trumpet" è l'esempio più calzante a nostro favore: base standard e solo di tromba che grazie agli effetti sul pitch e a giochi a piatto spento si tramuta nel delirio di un trombettista ubriaco. Per la cronaca, Kid Koala è anche un ottimo illustratore e le copertine dei suoi dischi portano tutte la sua firma.

Ubriacatevi di tromba - - - - > QUI.

via http://90something.blogspot.com/

Calexico «Live in Nuremberg» [2009]


Joey Burns e John Convertino sono due ragazzi davvero a posto. Se a Tucson - Arizona - fosse legale la bigamia, beh, fareste sposare vostra figlia a entrambi senza battere ciglio.

Studenti di musica presso l'università di Irvine e un passato di tutto rispetto nell'underground (Giant Sand, Friends of Dean Martinez), nel 1996 danno vita al progetto Calexico, combo del southwest con l'ossessione della frontiera. Il loro secondo LP, "The Black Light", è uno dei capolavori degli anni '90.

Recentemente i Calexico hanno aderito alla campagna contro la legge anti-immigrazione (Senate Bill 1070) voluta da quei bifolchi repubblicani al governo dell'Arizona. Da sempre si sbattono per mantenere libera la loro musica: potete trovare interi loro show (come questo) in Creative Commons o nel Pubblico Dominio, su siti come Archive o Cashmusic.

Questo bellissimo live è un viaggio sulle strade del confine, attraverso pompe di benzina abbandonate, fino ai paesini sperduti del fottuto Messico, con il vento torrido del deserto che soffia in faccia. Musicalmente impeccabile, registrato ad ottima qualità, con ospite il grande Mariachi Luz de Luna. Si scarica a gratis, *legalmente*.

Volete anche che vi ramazzino la stanza? Cliccate - - - - > Qui

mercoledì 2 marzo 2011

The Ventures «The Original» [1998]

Nel 1980, nel corso di una chiacchierata core a core sulla spiaggia dell'isola di Martha's Vineyard, nel Massachussets, John Belushi diede al suo amico Dan Aykroyd una cassettina audio. Spiegò che se fosse scomparso prematuramente in quella cassetta c'era la colonna sonora del suo funerale. Nello specifico, scelse una canzone dei Ventures, "The 200 Pound Bee", "l'ape da 90 chilogrammi".
Sciaguratamente, in una fredda giornata del 1982, Dan fu costretto a rispettare quella promessa. Impossibile non pensare alla gag del Belushi  degli esordi al Saturday Night Live (mai troppo amata dalll'attore) in cui il futuro Jake Blues interpretava un volatile obeso, con tanto di ali e tuta a strisce gialle e nere. La canzone che accompagnò il vecchio John dall'altra sponda dell'Ade è compresa in questa raccolta.
I Ventures si formarono nel 1958 a Tacoma, Washington. Coverizzarono la qualunque, dalla tarantella alla musica classica passando per il mambo e il rock. Masticavano e vomitavano tutto in chiave surf sfoggiando un bel suono fuzz e attitudine proto-punk.

Surfa in omaggio a Belushi ---> QUI

martedì 1 marzo 2011

Andrew Jackson Jihad «People Who Can Eat People are the Luckiest People in the World» [2007]


It takes a certain amount of courage and a bit of sheer foolishness to call an act jihad if you're from the US of A. Your band is never going to be really popular, this is a fact. But in the end, success is for sell-outs.

But Sean Bonnette and Ben Gallaty from Phoenix Arizona, along with the bunch of musicians who aid them recording and follow them while touring as Andrew Jackson Jihad, are not after success. They are in it for the fun, and maybe for a palingenetic social revolution.

Join the party!

Via http://athomehesaturista.blogspot.com

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Ci vuole una certa dose di coraggio e un po' di pura follia per chiamare una band americana jihad. Il tuo gruppo non potrà mai essere veramente popolare, è un dato di fatto. Ma alla fine, il successo è per venduti.

Ma Sean Bonnette e Ben Gallaty di Phoenix Arizona, insieme al gruppo di musicisti che li aiuta in sala registrazione e li affianca durante i tour di Andrew Jackson Jihad, non vanno dietro al successo. Lo fanno per il divertimento, e forse per la rivoluzione palingenetica dei costumi.

Unisciti alla festa!

La primavera del 1960 di John Coltrane

John Coltrane era un tipo timido e metodico.

Dopo diversi anni di permanenza nel quintetto di Miles Davis si rese conto che i suoi esercizi quotidiani e instancabili lo allontanavano progressivamente dagli stilemi del jazz moderno tonale, colpa anche degli insegnamenti di Thelonious Monk.

Ma Coltrane era timido,invece di mandare Davis a quel paese, gli propinò un bel servizio nella tournee europea del 1960,  scatenandogli contro inesorabilmente la forza della libertà riguadagnata. Coltrane mobilitò da Stoccolma ad Amsterdam doppi suoni, armonici, fraseggi superveloci, deliberate circuzioni del giro armonico. Il pubblico spesso fischiava i suoi solo, ma anche il burbero Miles Davis pianse per il definitivo abbandono di Coltrane e per la sua agognata conversione alla violenza tellurica del free.

Dal 22 marzo al 9 aprile del 1960 nelle sale da concerto dell'Europa del Nord:

Stoccolma 22/3/1960 - - - - > Qui

Copenhagen 24/3/1960 - - - - > Qui

Zurigo 8/4/1960 - - - - > Qui

Amsterdam 9/4/1960 - - - - > Qui
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