mercoledì 20 luglio 2011

Little Joy «S/T» [2008] VS Kisses «The Heart of the Nightlife» [2010]

La sfida di oggi è un doppio classico. East Coast contro West Coast, acustica contro elettronica.

Il ring sul quale si confrontano i due contendenti è impalpabile, quasi platonico: l'estate. Per essere più (im)precisi, quel certo je-ne-sai-quoi che accompagna l'idea stessa dell'estate. Ricordi che affondano dolcemente, aspettative che emergono pian piano per poi rimescolarsi in quel tutto indistinto che è il mare. E' il confine tra il riposo e l'accidia, tra la felicità e la melanconia. Po esse piuma e po esse fero. Ma veniamo agli sfidanti.


All'angolo destro "Little Joy", band composta dal cantante/chitarrista brasiliano Rodrigo Amarante (Los Hermanos) e dai i newyorchesi Binki Shapiro e Fabrizio Moretti (batterista degli Strokes). L'album si colloca idealmente a largo degli Stati Uniti, a sud-est, in una isola sperduta dei caraibi.
Dall'oceano, il vento ci porta l'eco salmastro delle filastrocche dei Velvet Underground. Difficile immaginarli con i Television in spiaggia... chissà. Dopo tutto, forse anche i tossici vanno in vacanza. Ma le luci della città sono solo fantasmi lontani che si agitano oltre l'orizzonte. Il suono è qui e ora, un impercettibile labirinto fatto di giri di basso mentali e parti vocali rarefatte. Solo le chitarre ci tengono ancorati alla terraferma, ancora per poco.

Si scarica - - - > QUI


All'angolo sinistro, l'album "The Heart of the Nightlife". Misconosciuto duo losangelino, i Kisses provengono da un universo parallelo in cui i tardi eighties dei New Order scorrono in una metropoli della California. Il loro primo disco è una collezione di indolenti melodie pop e suggestioni vintage.
Suggestione anni '80 #1: siamo in un attico su un palazzo di vetro, imbucati in una festa di fighetti a Hermosa Beach, nella città degli Angeli. Restiamo in disparte a bere, almeno finchè il dj passa un pezzo decente. Suggestione anni '80 #2: seduti sul sedile posteriore di una Buick, stiamo tornando a casa dopo una notte in discoteca. L'effetto dell'MDMA è quasi svanito... guardiamo fuori dal finestrino, oltre le luci, verso l'oceano.

Si scarica - - - > QU

domenica 17 luglio 2011

Heartbreakers «L.A.M.F.» [1977]


Johnny Thunders e` una delle figure piu` importanti del rinascimento rock and roll degli anni '70 che portera` al punk-rock.
Thunders aggiorno` a una nuova era la figura del loner/loser disperato che e` tipica della cultura Americana, e che avrebbe funto da fondamenta morale per il decennio successivo.
Rivalutando il rock duro e sporco degli anni '60 e lanciando il rock per omosessuali, Thunders contribuiti` in modo determinante all'emancipazione del rock decadente dagli stereotipi dell'istrionismo fine a se stesso.
Dopo aver formato i New York Dolls (complesso di travestiti per eccellenza), a New York nel 1971 (quando gli Actress di Thunders incontrarono il cantante David Johansen) nel 1975, con Jerry Nolan alla batteria e la complicità di Richard Hell (già nei Neon Boys, i futuri Television), fondò gli Heartbreakers, incarnando alla perfezione il ruolo della band perdente, come provano sia la povertà di consensi raccolti (per ottenere un contratto discografico furono obbligati ad emigrare in Inghilterra) e sia la singolare circostanza che entrambi i fondatori abbiano pagato con la prematura scomparsa la loro vita spericolata. Senza contare le frequenti ed effimere ricostruzioni, l'attività degli "spezzacuori" è durata solo tre anni, abbastanza, comunque, per confezionare un album di rock'n'roll aspro, secco e diretto cui il tempo regalerà la qualificadi classico.

LIKE A MOTHER FUCKER

domenica 10 luglio 2011

Black Flag «Nervous Breakdown» [1978]


Alla fine del 1976, Glen "Spot" Lockett, un musicista di Hermosa Beach, futuro produttore e tecnico del suono dei Black Flag, fu assunto come tecnico in un piccolo studio di registrazione locale, il Media Art. Spot lavorava anche part-time al Garden of Eden, un ristorante vegetariano dove divenne amico di Greg Ginn, cliente fisso del posto, con il quale intratteneva infuocate discussioni sulla musica. Greg era così infoiato dal primo album dei Ramones che iniziò a suonare la chitarra in un proprio gruppo punk, i Panic.
I Panic erano composti da Greg, dal fratello Raymond "Pettibon" al basso, dal batterista Brian Migdol e dal focoso cantante Keith Morris, commesso in un negozio di dischi e figlio del re delle esche e dei galleggianti del molo di Hermosa.
Più o meno in quel periodo Greg comprò un ampli da Gary McDaniel, uno scoppiato della South Bay che suonava in una garage band, iWurm, e nel 1977 sostituì Pettibon, assumendo lo pseudonimo di Chuck Dukowski in onore del poeta Charles Bukowski. Qualche mese più tardi il disertore colombiano Robo, un immigrato illegaleche era arrivato nel '75 ed era rimasto anche quando il suo visto da studente era spirato, sostituì Migdol alla batteria (attivi fin dal '77, nell'estate '81 i Black Flag erano già arrivati al quarto cantante, e per l'estate '86, quando si sciolsero, avevano bruciato almeno 15 membri).
Nel gennaio del 1978 i Panic registrarono al Media Art il singolo Nervous Breakdown per l'etichetta Bomp! di Greg Shaw. Però, visto che la Bomp! sembrava più interessata al pawer pop di gruppi come Beat, Pop e 20/20, i Panic chiesero i nastri e li ottennero, poi vennero a sapere che in Gran Bretagna c'era già un gruppo punk che si chiamava Panic, quindi Pettibon propose di ribattezzarsi con il simbolo dell'anarchia, la bandiera nera. Greg e Chuk erano daccordo, anche perchè lo spray omonimo contro gli scarafaggi faceva subito venire in mente il nichilismo. Raymond, un ragazzo prodigio laureatosi a 19 anni alla UCLA, disegnò il famoso logo dei Black Flag con le sbarre....

INTO YOUR FLESH

sabato 2 luglio 2011

SS Decontrol «The Kids Will Have Their Say» [1982]


Alan Barile, giocatore di hockey e gran bevitore di birra della operaia Lynn, Pennsylvania, mutò pelle nell'81 dopo aver visto i Minor Threat all'Irving Plaza di New York e inventò quello che poi è diventato l'hardcore di Boston. Quasi tutti quelli coinvolti nel giro si sono conformati alla sua posizione estrema, Barile, testa rasata, militanza straight-edge e fisicità dalla serie non-faremo-prigionieri, esemplificava alla perfezione gli steriotipi dell'hardcore. Era il Pavarotti dello scontro fisico.
Gli SS Decontrol (Society Sistem Decontrol) fondati da Barile nel 1981, per circa un'anno furono incredibili. Sostenuti da una potente sezione ritmica, il bassista Jaime Sciarappa e il batterista Chris Foley, diventarono lengendari per i brutali riff di chitarra di Al e per i virulenti testi straight-edge che uscivano dalla gola esplosiva di uno dei grandi cantanti dell'hardcore, Phil "Springa" Springs, un rissoso che sapeva fare slamdance e stagediving come pochi.
L'album di debutto degli SSD, The Kids Will Have Their Say dell'82 (prima uscita dell'etichetta di Al, la X-Clame!) è considerato un classico.
Buon ascolto!!!
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...