Perché non possiamo fare a meno di appassionarci all'immaginario sci-fi e horror degli anni cinquanta? Come ha spiegato Ken Hollings nel documentatissimo saggio «Benvenuti su Marte», in quegli anni è cominciata una battaglia cruciale. L'oggetto del contendere era la capacità di costruire mondi per rivendicarne il monopolio, in quel crinale stretto e ambivalente che separa il controllo delle menti dalla libertà delle coscienze. Come dimostrava la diffusione trasversale dell'Lsd, sia nei laboratori militari che nelle rivendicazioni sociali si «domandava l’impossibile». «La fantasia non è niente di più che una teoria irrealizzabile», afferma Hollings. Questo disco è un'ottima colonna sonora per «pensare l’impensabile». I Man or Astro-Man vengono dall'Alabama, mescolano surf, soundtrack di b-movies e punkrock. Stanno alle invasioni degli ultracorpi come i Misfits stanno alle notti dei morti viventi. «Esperiment zero» è probabilmente il loro lavoro più completo.
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